I consumatori passeranno da meno di uno su 10 a più di uno su 5. A comprare saranno soprattutto Millennial e Gen Z. I cinque mercati chiave sono Cina, Giappone, USA, UK e Sud Corea.
Come un’onda di piena, la pandemia si è spostata intorno al pianeta raggiungendo il picco in tempi diversi nelle varie regioni: prima l’Asia, quindi l’Europa, poi le Americhe. Il Far East è tornato quasi alla normalità, l’Europa si sta riprendendo – con alcuni segnali che suggeriscono una ripresa economica forse più veloce del previsto, anche in Italia – e le Americhe hanno raggiunto la fase plateau e cominciano a guardare a una prossima discesa.
In questo quadro così diversificato, come si sta comportando l’economia mondiale? In quest’anno così particolare, centri studi e analisti si sono visti costretti a rivedere le loro previsioni più e più volte. L’OCSE, l’organizzazione che raggruppa le economie avanzate, stima che nel secondo quadrimestre il PIL dei Paesi membri sia sceso in media del 9,8%. L’Italia fa un po’ peggio della media – l’ISTAT ha appena confermato un calo del 12,8% – ma, per una volta, non è l’ultima della classe: peggio di noi fanno la Francia, con un -13,8%, e soprattutto il Regno Unito, dove il crollo è addirittura superiore al 20%. Meglio gli Stati Uniti, con una discesa del -9,5%, e il Giappone con un. -7,8%. La media dell’Eurozona è un -12,1%, mentre quella della EU a 27 è del -11,7%. Nel complesso dei Paesi OCSE il calo è pari a -10,9%.
L’F&B fa meglio dell’economia nel suo insieme
In questi mesi si è ripetuto spesso che il Food & Beverage è andato meglio della media dell’economia: è veramente così? E come si chiuderà l’anno? Vediamo i dati. Secondo le medie delle previsioni di diversi analisti calcolate dal sito specializzato Statista, e aggiornate ad agosto 2019 per tenere conto dell’impatto del Covid, a livello globale il settore dovrebbe chiudere il 2020 con un fatturato superiore a 236,5 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 155,5 miliardi del 2019, un balzo addirittura del 52,1%.
Dopo questo picco, nei prossimi anni l’incremento si consoliderà ulteriormente: l’anno prossimo il settore farà segnare un +15,4%, raggiungendo i 272,9 miliardi, seguito da un +12,4% nel 2022 (il dato assoluto sarà 306,7 miliardi) e da un +8,8% nel 2023 (per 333,8 miliardi). All’orizzonte 2024, il valore del mercato F&B globale sarà più che raddoppiato rispetto a oggi: con un’ulteriore incremento del 6,3% nell’anno, raggiungerà la cifra record di 354,76 miliardi di dollari. Quest’anno i cinque principali mercati Food & Beverage saranno, nell’ordine: la Cina a quota 152,44 miliardi di dollari, seguita dal Giappone che registra 19, 11 miliardi, dagli Stati Uniti con 15,40 miliardi, il Regno Unito con 8,50 e infine la Corea del Sud che toccherà 7,74 miliardi di dollari.
La crescita sarà dovuta a diversi fattori. Innanzitutto si amplia la base di consumatori: sono circa 650 milioni oggi (meno di un abitante del pianeta su dieci, l’8,5%), ma diventeranno più di un miliardo e 760 milioni nel 2024, con un tasso di penetrazione che passa al 22,8%, più di uno su cinque. In sostanza, per ogni nucleo familiare dovunque nel mondo ci sarà almeno una persona che fa la spesa. Ma cresce anche la spesa media: è passata da 177,50 dollari l’anno a persona nel 2019 a ben 227 dollari quest’anno, e con qualche assestamento, rimarrà superiore ai 200 dollari a testa fino al 2024. Qualche dettaglio interessante: le vendite online avranno ancora un forte potenziale di crescita, essendo oggi al 2% e ancora solo al 3% nel 2023. Infine uno sguardo ai consumatori: oltre un terzo (il 34%) ha fra i 25 e i 34 anni, il, 25% tra 35 e 44%, il 20% tra 18 e 24 anni.