L’export ha resistito all’emergenza meglio che in altri Paesi produttori, mentre i consumi sono sempre più caratterizzati da un approccio esperto che predilige la qualità alla quantità.
Come va “davvero” il settore Beverage? Il canale grossisti ha certamente sofferto per le chiusure nel fuoricasa, ma nella distribuzione moderna – sono dati IRI – ha invece chiuso il 2020 con un +5% in valore e un +4,4% in volumi. Confortanti anche i dati dell’export: lo scorso anno la contrazione nelle esportazioni vinicole italiane si è limitata al -4,6%, secondo Nomisma, contro una media mondiale del -10,5% e addirittura -18% della Francia, dopo 10 anni di record pressoché ininterrotti.
E per quanto riguarda le tendenze di consumo? In fatto di vino, diversi segmenti di consumatori stanno diventando sempre più esperti: ora si beve meno, ma meglio. Chi ha saputo rispondere a questo cambio di tendenza nei consumi, investendo in qualità a partire dalla vigna e processi innovativi, ha saputo mantenere i fatturati anche nei momenti complessi.
È il caso di Novaripa, realtà abruzzese distribuita in 40 Paesi: “Siamo attenti a trasmettere un messaggio legato alla nostra storia o a qualche unicità come il nostro Viognier, che in Abruzzo produciamo solo noi. Abbiamo attivato importanti progetti di riutilizzo delle materie prime e he utilizziamo vetri leggeri, tappi riciclabili e anche confezioni regalo senza l’utilizzo di carta o cartone”, commenta Erica Ciccone, Direttore commerciale e Marketing.
La capacità di reinventarsi è stata la chiave anche per Casal Thaulero, come chiarisce Simona D’Alicarnasso, Marketing e Comunicazione: “Il 2020 è stato un anno inaspettato e si siamo dovuti ‘reinventare’ grazie alla tecnologia e ad Internet. Abbiamo potenziato il canale e-commerce e, grazie ai nostri standard qualitativi e al rapporto storico con alcuni clienti, siamo riusciti ad arginare le criticità di vendita causate dal Covid continuando a proporre vini che affondano le radici nelle tradizioni del territorio quali Montepulciano, il Trebbiano, il Cerasuolo, La Cococciola, il Pecorino e la Passerina