La Turchia e l’Europa: vicini di casa e… buoni clienti

Fiera Milano, Rho
08-11.05.2023

News

La Turchia e l’Europa: vicini di casa e… buoni clienti

L’Unione Europea è il primo partner commerciale della Turchia e l’interscambio agroalimentare è ricco di opportunità. Dall’export di frutta e verdura all’import di cibi funzionali.

Un mercato da 82 milioni di abitanti sulla soglia di casa, letteralmente, dell’Unione Europea. È la Turchia che, grazie a un accordo di associazione che facilita i commerci, è anche un importante esportatore verso la UE. L’Unione è infatti il principale partner commerciale della Turchia e, pre-Covid, l’interscambio ammontava a quasi 120 miliardi di dollari l’anno. Secondo dati del Ministero degli Esteri italiano, nei primi 10 mesi del 2020 è stato pari a circa 114 miliardi. Nel 2020 l’Italia si posiziona quale sesto partner commerciale con 13,6 miliardi di interscambio totale, di cui 7,2 miliardi di importazioni e 6,4 miliardi di esportazioni con un saldo attivo per l’Italia di 745 milioni di dollari. Con quasi un miliardo di dollari, nel 2020 l’Italia è stata anche il primo investitore estero nel Paese.

 

Per quanto riguarda l’agroalimentare, la Turchia è uno dei mercati più dinamici per le esportazioni europee: +49% tra 2018 e 2019. A guidare l’incremento la carne suina, il grano, il latte in polvere, mentre l’olio d’oliva e la canna da zucchero sono tra i prodotti in maggior calo in valore. Secondo stime della Turkey's Federation of Food and Drink Industry Associations, i prodotti con maggior potenziale di crescita nell’import verso il Paese sono la frutta a guscio (75 mila tonnellate l’anno solo per noci e mandorle), cioccolato e dolciumi, frutti di bosco e spezie, ma spiccano anche i cibi funzionali.

 

Quanto all’export, sempre secondo la Federazione nel 2020 ha superato per la prima volta la soglia storica di 20 miliardi di dollari in valore, con un surplus di 4,26 miliardi. I punti di forza sono soprattutto la frutta e la verdura fresca, i legumi e i cereali, ma anche la pasta e le salse che, da sole, l’anno scorso hanno raggiunto i 19 miliardi di dollari.