Se la drogheria resta il best performer dell’alimentare confezionato, prodotti come gli aceti balsamici, le olive gourmand o i tartufi, ma anche i formaggi DOP, sono punte di diamante di un comparto variegato.
Il multiprodotto, come confermano di mese in mese i dati IRI, è uno degli storici best-seller nella distribuzione organizzata. Anche nel primo trimestre 2020, con 5.433 milioni di euro di vendite in valore, la drogheria conta per quasi la metà dei 12.511 milioni del totale confezionato, e mostra un tasso di crescita più elevato, il 10,6% rispetto a una media del 9,6%. A marzo il salto è stato addirittura del 20,5%, oltre un quinto in più rispetto allo stesso mese del 2019, con vendite per 2.282 milioni di euro.
Un settore per sua natura molto diversificato: per avere il polso della situazione reale niente di meglio che ascoltare la viva voce dei produttori. Da quattro generazioni l’Acetaia Leonardi di Formigine (Modena) produce aceto balsamico e altre specialità gastronomiche. Ci racconta il titolare, Francesco Leonardi: “A causa del blocco di ristorazione e turismo riscontriamo un rallentamento sul mercato nazionale, mentre sull’estero continuiamo a fare un buon lavoro. Abbiamo dovuto posticipare i lanci previsti, ma lavoriamo costantemente a nuovi prodotti gourmet. Questa emergenza mette ulteriormente in luce l’importanza di comportamenti sostenibili, orientando le nostre scelte verso prodotti naturali e packaging riciclabili. Siamo produttori di biologico e rafforzeremo questa tendenza, a cui il consumatore si dimostra altamente ricettivo”.
Su questa linea anche le considerazioni di Sabrina Mancini, Marketing Manager di Madama Oliva: “Continuiamo a portare avanti progetti iniziati mesi fa, che riguardano il lancio di nuove linee o prodotti. Riteniamo che la sostenibilità degli imballaggi sarà un aspetto molto importante per il prossimo futuro. Stiamo studiando una nuova confezione che ridurrà il più possibile l’impatto sull’ambiente, garantendo gli stessi standard qualitativi. Riteniamo che, passata l’emergenza, il consumatore tornerà a essere attento agli stili di vita e stiamo pensano a nuove ricettazioni che vadano incontro alle sue esigenze”.
Qualità, ma anche contenuto di servizio
Si sofferma invece sulla persistente esigenza di “fare dispensa” e sull’affermazione dell’e-commerce Bruno Urbani, Presidente di Urbani Tartufi: “Soprattutto per il comfort food e i generi non di prima necessità, ma non solo, il consumatore sta sempre più sta considerando come riferimento il canale dell’e-commerce. In un momento in cui la gente torna al ‘far da sé’ e si rivolge al prodotto confezionato cercando anche un lusso, il nostro atteggiamento è di offrire un contenuto di servizio. Implementeremo la vendita del tartufo fresco anche sul nostro e-shop, per consentire anche ai ‘puristi’ di gustare il prodotto appena raccolto, proprio come al ristorante”.
Anche una merceologia affine come i formaggi evidenzia dinamiche simili, come sottolinea Andrea Righini, Direttore del Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP: “I consumatori si sono spostati in modo deciso verso il prodotto preconfezionato rispetto al banco gastronomia, dove era prevalentemente venduto il Pecorino Toscano. In questo senso, non sono previsti nuovi formati, ma stiamo valutando soluzioni per il collocamento della maggior produzione di prodotto da stagionare rispetto al prodotto fresco. Riteniamo che la tendenza al consumo di prodotti preconfezionati, se confermata, dovrà portare all’uso massiccio di packaging compostabili per soddisfare le esigenze di minor impatto ambientale”.
Nel settore Grocery, forse più che in altri, l’emergenza Covid ha reso ancora più evidente l’importanza del trinomio qualità-sostenibilità-contenuto di servizio, destinato probabilmente a segnare le evoluzioni dell’immediato futuro.