A TUTTOFOOD un’area e un concorso per promuovere e premiare i prodotti più innovativi. Tracciabilità, trasparenza e sostenibilità sono in primo piano nei contenuti di innovazione.
Prodotti innovativi. Ma anche nuovi processi produttivi. Naturalità e sostenibilità. Packaging non solo compostabili o riciclabili, ma anche con un design sempre più curato. Nell’agroalimentare l’innovazione ha molte facce e TUTTOFOOD vuole esplorarle tutte. Da questo punto di vista contributi di grande interesse arriveranno dalla partnership con Gdoweek, storica testata della distribuzione, con la quale TUTTOFOOD sta organizzando il nuovo concorso dedicato alle soluzioni più innovative del settore. Soluzioni che, nell’edizione 2021, saranno protagoniste dello spazio dedicato Innovation Area.
Ma che cosa significa oggi parlare di innovazione nel settore Food & Beverage? Per Cristina Lazzati, Direttrice Editoriale di Gdoweek, ha a che fare soprattutto con la conoscenza e con le figure che la interpretano: “Oggi la figura del buyer della GDO sta subendo un grande ripensamento. Sempre di più gli amministratori delegati dichiarano di volere dei buyer che conoscano meglio il prodotto, che ne sappiano di più, che sappiano ‘scegliere’. In questo senso, io credo che per i buyer e per il loro futuro in azienda sarà importante esserci a TUTTOFOOD 2021 perché proprio lì riusciranno a portarsi a casa quella selezione di prodotti innovativi che li potrà differenziare dai competitor mentre oggi, comprando solo sulla base del prezzo e della negoziazione, ci si ritrova troppo spesso con assortimenti troppo simili tra loro”.
“La pandemia ha costituito una battuta d’arresto per l’innovazione nel settore – aggiunge Lazzati – e di conseguenza oggi c’è molta ‘fame’ di prodotti innovativi tra gli operatori. Penso che un concorso dedicato all’innovazione sia un buon metodo per mettere in evidenza questi prodotti, anche premiando gli sforzi copiuti dalle aziende di continuare a innovare in un periodo difficile. Cosa significa innovare? C’è ad esempio una grande tensione verso il packaging, si parla molto di sostenibilità e di etica, c’è grande attenzione per le filiere controllate, garantite e trasparenti. Mentre durante i lockdown si notava un certo ‘patriottismo’ negli acquisti, oggi non tutto deve necessariamente essere ‘Made in Italy’. Ma tutto deve essere raccontato e spiegato in maniera trasparente. Soprattutto tra i più giovani la scelta del Made in Italy non è dettata da preferenze territoriali, ma dalla consapevolezza che le norme alimentari sono più severe nel nostro Paese. Una tracciabilità che garantisca la stessa sicurezza risponde allo stesso scopo, indipendentemente dall’origine”.
Anche in fatto di innovazione si conferma quindi sempre più che l’orizzonte del Food & Beverage può e deve essere internazionale, quella stessa internazionalizzazione che caratterizza da sempre TUTTOFOOD.