Complice la chiusura di pasticcerie e gelaterie, per soddisfare il bisogno di gratificazione gli italiani hanno (ri)scoperto gelati e dolci surgelati al super durante il lockdown. Ma anche dopo.
I dati parlano chiaro. Secondo le rilevazioni di IRI sulle vendite di alimentare condizionato nella distribuzione organizzata, tra gennaio e luglio 2020 i gelati “del supermercato” hanno fatto registrate un incremento delle vendite del 4,3% in valore, superando abbondantemente il mezzo miliardo di euro (558 milioni). Da notare che l’aumento del prezzo medio nello stesso periodo è stato invece del 2,6%: la crescita, quindi, è anche in volume.
Merito solo del lockdown? Non proprio. Secondo i dati registrati da Nielsen a partire dal 24 maggio, dall’inizio della Fase 2 gli acquisti di gelati nella GDO sono aumentati di uno spettacolare +53% rispetto al periodo di confinamento, anche grazie all’arrivo della bella stagione con temperature anche molto elevate.
Le aziende rispondono con qualità, sostenibilità e salute
I player del settore sono pressoché unanimi nel commentare le ragioni di questo successo: non solo bisogno di gratificazione nei consumatori, ma anche una qualità sempre crescente dei prodotti coniugata con alto contenuto di servizio e un occhio attento alle esigenze più innovative, come quelle salutistiche, magari curato anche esteticamente.
“Durante il lockdown il ‘bisogno di dolcezza’, insieme alla chiusura di pasticcerie e gelaterie, ha portato a un non trascurabile incremento di vendite del dolce e gelato nella GDO – spiega Orlando Bottone, titolare di Dolce Idea –. Un’impennata caratterizzata anche da un approccio salutistico cui il settore ha risposto con un ulteriore aumento della qualità. Confermato inoltre il boom dell’e-commerce: nella nostra azienda ci è capitato anche di aiutare passo passo dei clienti ‘neofiti’ a fare acquisti online. Per il futuro continuiamo a puntare sul Made in Italy, guardando a mercati come l’Europa, in primis la Germania, e gli USA”.
Concorda Sarah Marengo, Marketing Office di Dolceria Alba: “Le famiglie hanno cercato gratifiche alternative, prendendo sempre più in considerazione i dessert congelati. La qualità dei nostri prodotti ci ha permesso di conquistare e fidelizzare consumatori, che ora continuano a premiare le nostre vendite. E, se in passato il cliente cercava il prodotto semplicemente ‘buono’, oggi lo vuole anche ‘bello’ e ‘sano’. Un’esigenza sentita da tempo, anche sui mercati esteri a cominciare dagli USA. Noi ci stiamo orientando sempre più a soddisfare nuove esigenze di packaging sostenibile, di etichetta corta, di prodotto tutto naturale e biologico”.
“Durante il lockdown abbiamo assistito a una crescita importante nel consumo di gelato in casa – conferma anche Angela Neglia, Direttore Commerciale di Callipo Gelateria – e, con la riapertura e le vacanze, è ripreso il consumo fuori casa, che probabilmente ritornerà ai livelli originari. C’è attenzione alla ricerca di pack riciclabili e sugli aspetti funzionali, come i prodotti senza lattosio. Ora la nostra attenzione è rivolta alle monoporzioni in multipack e i prodotti a grammatura ridotta. Anche l’internazionalizzazione resta una priorità. A inizio anno abbiamo lanciato una linea di Gelato Vegano, che sta riscuotendo conferma in Nord Europa e Germania. Anche l’Asia gioca un ruolo molto importante nel processo di crescita”.
Per concludere, un’interessante nota su un segmento particolare come il ghiaccio alimentare confezionato, portata da Federico Servadio, Direttore Commerciale di Ghiaccio Facile, che offre anche uno spiraglio sul fuoricasa: “Durante il lockdown il consumo ha registrato una curva in decrescita, in quanto il consumatore era rivolto all’acquisto di beni di prima necessità. Ma la flessione è stata solo transitoria e con le riaperture dei locali e la voglia di ritrovare una dimensione di socialità, il trend si è totalmente invertito. Quanto a sostenibilità e salutismo, Il settore risponde da tempo con packaging sostenibili in plastica 100% riciclabile e con severi controlli igienico-sanitari”.