Anno di aumenti per i rivenditori del Regno Unito, inflazione alimentare raggiungerà il 4,2%

Due terzi dei rivenditori del Regno Unito aumenteranno i prezzi nel 2025. E’ quanto emerge da sondaggio del British Retail Consortium (BRC) svolto tra i CFO (Chief Financial Officer) di 52 importanti rivenditori al dettaglio i quali hanno evidenziato una notevole preoccupazione per le condizioni del commercio nei prossimi 12 mesi. Il 70% degli intervistati si è detto pessimista, mentre solo il 13% ha mostrato ottimismo.
Le principali preoccupazioni riguardano la caduta della domanda, l’inflazione e l’aumento del carico fiscale e normativo. A causa dell’aumento dei Contributi Nazionali per i datori di lavoro (NIC) a partire da aprile 2025, il 67% dei CFO prevede di aumentare i prezzi, mentre molti ridurranno ore, straordinari e personale, o investiranno in automazione. Il 46% ridurrà gli investimenti in capitale e il 25% ritarderà l’apertura di nuovi negozi. Inoltre, il 44% si aspetta una riduzione dei profitti, che limiterà la propria operatività.
Helen Dickinson, CEO del BRC, ha sottolineato che i rivenditori dovranno affrontare decisioni difficili su prezzi, investimenti e occupazione. Le previsioni indicano che l’inflazione alimentare raggiungerà il 4,2% nella seconda metà del 2025, con un’inflazione complessiva nei negozi del 2,2%. Le difficoltà sono amplificate dalla bassa fiducia dei consumatori e dalla domanda debole.