A settembre sono ripartiti i consumi
Nel mese di settembre i dati si sono consolidati, permettendo di delineare già le categorie vincenti del 2024, tra cui formaggi, yogurt, spalmabili e gli immancabili snack, mentre pasta, latte fresco e latticini UHT hanno continuato a registrare performance negative. Il mese ha inoltre evidenziato una significativa (quanto fisiologica) ripresa dei consumi.
Barrette, pasti pronti e prodotti “da consumo immediato” tracciano la strada dei nuovi consumi
Negli ultimi anni il mercato degli snack dolci in Italia si è caratterizzato per una crescita significativa, sostenuta da un aumento della domanda di prodotti pratici, gustosi e salutari, spesso sostitutivi dei pasti tradizionali, con un’attenzione particolare alle esigenze dei più giovani e ai nuovi trend alimentari come l’healthy food. Questo trend s’inserisce all’interno di un più ampio contesto competitivo, nel quale hanno preso sempre più piede prodotti da consumo immediato. Lo spiega molto bene una ricerca basata sui dati Crest di Circana, che indica come i consumatori di tutta Europa, nell’ultimo anno abbiano destinato circa il 37% della spesa alimentare totale (che ammonta a 888 miliardi di euro) per prodotti “da consumo immediato”. Questo trend riguarda non solo la ristorazione ma anche il retail e abbraccia, perciò, tutta una serie di prodotti alimentari e bevande acquistati per esser consumati sul momento, cioè senza ulteriori preparazioni: tra questi, pasti pronti (inclusi i panini e i tramezzini), insalate, cibi caldi, bevande e soprattutto loro, gli snack.
Cambia la spesa, più facile, veloce e senza stress
Cambiano i consumi, cambia anche l’approccio alla spesa alimentare, in Italia e all’estero. Non è un caso che i segmenti non commerciali della ristorazione siano da tempo lanciati alla conquista di nuove quote di mercato, proprio perché rispondono meglio di altri format alla necessità comune di pasti veloci, nutrienti e pratici. Questa tendenza è ormai così naturalmente connessa con le esigenze della nostra quotidianità da trovare riscontro anche nell’organizzazione degli spazi, degli assortimenti e dei display dei moderni punti vendita della Distribuzione Organizzata. Oltre che nei numeri, il trend trova conforto anche all’interno dell’annuale Retail Performance Index, recentemente pubblicato da Dunnhumby Italia. Quest’anno, il primo driver di spesa nella scelta di un retailer è, infatti, l’esperienza offerta dal punto di vendita di riferimento. Si tratta di un concetto molto complesso, al quale però concorrono in modo importantissimo la possibilità di una rapida consultazione del volantino digitale, la fruizione di casse rapide e il “Moment of Truth” per antonomasia: una disposizione leggibile dei prodotti a scaffale, che permetta quella modalità di spesa facile e veloce, così agognata ai giorni d’oggi, e che spiega tanto del boom del mondo snack e dei prodotti food&beverage da consumo immediato.