Trovare anche quello che non si sapeva che esistesse: il segreto di TUTTOFOOD 2023

Una delle caratteristiche che rendono unica TUTTOFOOD dalla prima edizione è anche quella di presentare proposte davvero particolari, capaci di sorprendere anche il buyer più esperto.

Sono tutti virtualmente al “tutto esaurito”, e densamente occupati, i sette padiglioni che aTUTTOFOOD 2023, a fieramilano dall’8 all’11 maggio prossimi, ospiteranno oltre 2.500 brand provenienti da 45 Paesi incontreranno più di 700 hosted buyer da 77 Paesi, in particolare da Europa, Nord America e Paesi del Golfo, e migliaia di operatori professionali da tutto il mondo per quella che si preannuncia si come un’edizione tra le più affollate di sempre.

Come navigare un’offerta così ricca? I numerosi settori verticali sono accomunati per affinità di filiera in macro-aree dedicate al fresco, il secco, il surgelato e ittico. Novità di quest’anno è il Green Trail, un percorso identificato da una comunicazione dedicata alla scoperta di prodotti green, plant-based, km zero, ma anche salutistici e free-from, attraverso tutti i settori.

Sorprese trasversali in tutti i settori

E forse è proprio esplorando in modo “trasversale” la manifestazione, come fa appunto il Green Trail, che si possono scoprire prodotti che magari non si stava neanche cercando, ma che possono rappresentare interessanti opportunità di business.

“Quando siamo nati l’acqua in brick era un prodotto di nicchia”, afferma Christian Creati, CEO e Co-founder di Aqualy. “Oggi, se non è mainstream, è sicuramente molto più nota sia alle aziende sia ai consumatori. Oltre a canali come l’hotellerie e la ristorazione, comincia a essere diffusa anche nella grande distribuzione. Il prossimo passo sono le acque funzionali e i tè aromatici ‘healthy’. Per noi sostenibilità significa anche etica: tramite la fondazione Acqua e Vita sosteniamo progetti per ragazzi in difficoltà. Nel nostro stabilimento di Marradi, inoltre, abbiamo creato una ‘aula dell’acqua’ per sensibilizzare i giovani su queste tematiche”.

“A differenza di vent’anni fa, oggi soprattutto i giovani guardano al cibo come a una risorsa, senza più barriere o stereotipi”, commenta Georges El Badaoui, Group CEO di Savannah Delights. “Lo conferma il successo dei nostri brand che propongono carni inusuali come la zebra o il coccodrillo, tutte provenienti da allevamenti autorizzati e sostenibili. La carne è lavorata in Italia con ricette innovative e lussuose, accompagnata da ingredienti di altissima qualità selezionati da tutto il mondo,a cui abbiamo dedicato il nome delle nostre ricette: Pregiate spezie del mondo, come il pepe della Tasmania, il sale dell’Himalaya o la farina di baobab”.

L’originalità incontra la tradizione

“Noi ci definiamo come una start-up di 150 anni perché lavoriamo alcuni dei prodotti più tradizionali che esistono, cioè il baccalà, lo stoccafisso, il tonno e le acciughe sotto sale”, conclude Andrea Eminente, Amministratore Delegato di Unifrigo Gadus. “Ma da qualche anno, accanto al cliente tradizionale, abbiamo individiauto un nuovo consumatore: lo chiamiamo ‘smart critic’, è giovane, presta particolare attenzione all’innovazione di prodotto, al packaging e alla sostenibilità.

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