L’Isola di Smeraldo è famosa per le sue carni, ma esporta anche alcolici e latticini, mentre importa prodotti da forno e dolci, acque e bevande analcoliche, latte e latticini.
Quasi 12 miliardi di euro. Di cui circa 500 milioni soltanto con l’Italia. A tanto ammontava nel 2021 l’interscambio tra l’Irlanda e gli altri Paesi UE nelle filiere presenti a TUTTOFOOD secondo dati elaborati da Export Planning, pari a oltre il 90% dell’intero interscambio mondiale del Paese che vale circa 14,6 miliardi di euro.
Il Food è da sempre uno dei settori portanti nell’economia dell’Isola di Smeraldo e non stupisce che il saldo sia positivo per l’export mondiale irlandese, 9,7 miliardi contro 4,8 di importazioni. Un valore comunque ragguardevole, quest’ultimo, che testimonia di un mercato consumer dinamico e un vivace settore fuoricasa. Non solo. Nei prossimi anni è prevista una crescita dell’interscambio tra Irlanda e resto del mondo pari all’8,4% fino a superare quota 20 miliardi nel 2025. Dall’estero l’Irlanda importa soprattutto prodotti da forno, dolci e gelati (oltre un miliardo di euro nel 2021), acque, bevande analcoliche e tè/caffè (690 milioni) e latte e latticini (675 milioni).
La carne, il grande classico irlandese
A fare la parte del leone nell’export sono, naturalmente, le famose carni irlandesi (3,3 miliardi di euro verso il mondo nel 2021, di cui 2,7 verso la UE), ma buone performance presentano anche latte e latticini (2,9 miliardi globalmente e 1,9 in Europa) e bevande alcoliche (oltre 1,5 miliardi nel mondo, 692 milioni in Europa). A confermare la centralità delle carni è lo stesso Bord Bia - Irish Food Board, che ha annunciato da pochi giorni un investimento di oltre un milione di euro per promuovere il manzo irlandese nel Regno Unito e nell’Unione Europea. In particolare, la campagna punterà sulla qualità garantita delle bistecche irlandesi in UK, Italia, Belgio e Germania, mentre nei Passi Bassi il focus sarà sui tagli per stufato. Le carni bio saranno invece promosse online.
“Siamo consapevoli delle sfide che devono affrontare gli allevatori in questo momento e siamo convinti che queste attività promozionali in Europa e UK potenzieranno le vendite in questi Paesi”, spiega l’Interim CEO del Board, Michael Murphy. “La sfida più rilevante è negoziare gli aumenti di prezzo con i clienti esistenti nell’attuale contesto inflazionistico. Ecco perché sono ancora più importanti la stabilità delle forniture e le partnership a lungo termine, come quelle che si stabiliscono in contesti strutturati come le fiere.”
A TUTTOFOOD 2023, a fieramilano dall’8 all’11 maggio 2023, le carni saranno sotto i riflettori dell’area TUTTOMEAT. Per scoprire come esporre a TUTTOFOOD visita questa pagina. Per partecipare come visitatore professionale vai a questa pagina.