L’internazionalizzazione, punto di forza di TUTTOFOOD, è ancora più attrattiva sui mercati con una GDO in forte crescita: da Cina e India a Malesia e Africa.
Non c’è dubbio che nel Food & Beverage due dei principali volani di crescita siano da un lato l’export e, dall’altro, l’accesso alla distribuzione organizzata. Fattori che spesso si sovrappongono: diventa cioè più facile sviluppare il business su mercati che presentino un forte incremento della GDO. Un criterio che diventa ancora più importante per i produttori posizionati soprattutto su mercati maturi, come l’Europa.
Qual è dunque lo stato dell’arte della distribuzione organizzata, e su quali mercati conviene puntare? Una recente ricerca di Deloitte, che ha preso in esame i primi 250 gruppi a livello globale, conferma che nel mondo la GDO gode di buona salute: nel 2021 le vendite sono aumentate del 5,2% rispetto all’anno precedente, contro un incremento del 4,4% nel 2020. La sostenibilità si conferma come una delle principali motivazioni d’acquisto: e il Food & Beverage è il comparto dove maggiormente i consumatori hanno scelto prodotti sostenibili (42%), seguito dai prodotti per la casa (25%).
A cosa puntare: emergenti nel mondo, nicchie in Italia
Nel merito dei singoli Paesi un’altra ricerca, questa volta di Kearney, ha identificato i più attrattivi combinando diversi fattori, tra i quali il bacino di potenziali consumatori e l’indice di saturazione del mercato. Sul gradino più alto la Cina, con 1.402 milioni di abitanti e una saturazione di solo il 13,1%. Completano il podio l’India, con 1.400 milioni di abitanti ma un indice di saturazione più alto (63,7%) e la Malesia, con un basso indice (27,2%) ma una popolazione molto più limitata (33 milioni). Per Kearney, però, la regione da tenere d’occhio nel prossimo futuro è senz’altro l’Africa, caratterizzata da una popolazione giovane con una crescita del reddito disponibile pari al 9% l’anno, la più alta al mondo. Di particolare interesse Egitto, Marocco e Nigeria.
Per quanto riguarda l’Italia, i dati elaborati per TUTTOFOOD da IRI suggeriscono una pausa nelle vendite di alimentare confezionato nella distribuzione organizzata, con vendite in valore per 21.273 milioni di euro da gennaio a maggio 2022 (+0,6% sullo stesso periodo del 2021). Spiccano però gli exploit di alcune categorie merceologiche quali i Freschi Dolci (+18,2% a quota 155 milioni), Pasta (+15,2%; 522 milioni) e Ricorrenze (+15%; 598 milioni). Continua invece la corsa del Beverage, che ad aprile ha superato la soglia del miliardo di euro da inizio anno (1.020 milioni) grazie a vendite in valore più che raddoppiate (+150%) rispetto allo stesso periodo del 2021.