Nel futuro si stagliano birre artigianali e beyond meat. Nel presente, l’innovazione si applica soprattutto ai prodotti del territorio, con un occhio ai prezzi.
Il mercato del Food & Beverage del Nord America è di grande interesse per gli operatori italiani e internazionali. Non solo per le sue grandi dimensioni e il rilevante potere di spesa dei consumatori. Ma anche perché da sempre è un anticipatore delle tendenze che poi si impongono sui mercati mondiali. Quali dunque i segnali che arrivano da questo importante scenario?
Come confermano anche i numeri dell’import-export, le bevande alcoliche saranno tra i protagonisti dei prossimi anni. Secondo i dati ExportPlanning per TUTTOFOOD, l’Italia ne esporta per circa 34 milioni di euro verso gli USA e ne importa per oltre 90 milioni. In prospettiva, un segmento Beverage che si prevede sempre più di interesse sono anche le cosiddette “craft beer”, le birre artigianali.
Tra innovazione e attenzione ai costi
Guardando ancora più in là, i prodotti più innovativi come i “beyond meat” hanno sicuramente un forte potenziale di crescita. Ma, nel frattempo, vanno sempre forte i prodotti che hanno un forte legame con il territorio, meglio se proposti in forme innovative. Ma anche questi ultimi devono fare i conti con scenari internazionali di mercato non semplici.
Commenta Stefano Salvemini, CEO di Vemini Food, che da New York commercia in particolare prodotti pugliesi in tutti gli USA: “Il ritorno ai livelli pre-pandemia non è legato tanto a una disponibilità di nuovi prodotti, quanto alla logistica e alle pressioni sui prezzi. Ad oggi le vendite si stanno stabilizzando dopo il Covid, ma il consumatore finale è un po’ più attento quando si tratta di acquistare prodotti non economici. E anche l’aumento dei costi energetici inizia ad avere un impatto. Per il momento siamo in stand-by, guardiamo al 2023”.
Conferma l’aumento dei costi di logistica anche Rosario Cammalleri, Presidente di Alfa Food Service (Canada) che, occupandosi di un’ampia gamma di prodotti, dal deli al caffè, offre anche approfondimenti su alcune merceologie: “Siamo sempre alla ricerca di nuovi prodotti e nuove opportunità, anche se in questo momento vediamo una fase di attesa nei nuovi lanci. Attualmente in Nord America sta diventando sempre più importante il mercato delle carni, in particolare il prosciutto. E per il 2023 mi aspetto una grande crescita nell’industria del caffè”.
Altri dettagli su prodotti e tendenze arrivano da Gessica Guidi, Vicepresidente di Guidi Marcello Ltd. (California), che importa e vende all’ingrosso cibi e bevande del Made in Italy: “I consumatori stanno continuando a comprare, non guardando ai prezzi. Noi rimaniamo fedeli ai prodotti italiani: In particolare, vedo buone opportunità per le bevande non alcoliche provenienti dall’Italia. Il Nord America è pronto a ricevere nuove bevande gassate e non. Anche lo spumante sta iniziando a comparire qui in America. I consumatori italiani, invece, sono sempre più interessati alle birre artigianali nordamericane.”
La vicepresidente annuncia anche una nuova tendenza:” Assisteremo a una diminuzione nel take-away, dovuto al fatto che le persone adesso vogliono uscire di più. Le città includeranno più spazi aperti per il food & beverage, che rivitalizzeranno le città favorendo il business in generale”.
Una prospettiva in comune tra i buyer è che per vedere davvero nuove tendenze e nuovi prodotti bisognerà attendere il 2023: e sicuramente TUTTOFOOD, a fieramilano dall’8 all’11 maggio 2023, potrà rappresentare un’ottima opportunità per esplorare tutti i nuovi trend e scoprire nuovi prodotti.